ANALISI OLIO ON- E OFF-LINE, CHI HA RAGIONE?
Per un confronto senza preconcetti tra sistemi on- e off-line finalizzate al controllo dei principali parametri chimico/fisici nei lubrificanti in esercizio,le analisi olio a fini di conditions’ monitoring sono una tecnica di indagine alquanto recente (riconducibile ai test CND) molto raffinata che deriva dagli originali esami mirati al CQ dei prodotti paraffinici. Tali forme di controllo su prodotti di derivazione petrolifera nel corso di oltre un secolo si sono perfezionate (come metodiche in sé) ed anche incrementate per numero e tipologia di prove. Si tratta di metodiche “accademiche” normate (secondo ASTM/ISO/DIN) in cui è richiesta una estrema precisione, ad evitare che prodotti di così largo consumo (i lubrificanti) possano creare danni meccanici o problematiche ambientali. Tali test sono lunghi, costosi, e vengono eseguiti all’interno di strumenti dedicati, curati da personale qualificato.
Circa 50 anni fa una tale impostazione metodologica (per una sorta di ibridazione tra esigenze in ambito militare e richieste di maggiore efficienza da parte di un’industria in grande espansione) ha generato forme di analisi semplificate, incentrate sulla variazione del dato di “trend” piuttosto che sul valore assoluto. Siamo agli inizi dei controlli sugli oli lubrificanti “in esercizio” o usati che dir si voglia. Talvolta ci riferiamo a tali prodotti come “esausti”, utili per lo smaltimento; ma seppur tali possono ancora raccontare cose utili e preziose sul loro trascorso ciclo di vita. Non mi curo più del terzo decimale per quanto riguarda la Viscosità assoluta, bensì osservo se tale parametro al variare del tempo si modifica di un 10 o addirittura di un 20%. Altrettanto dicasi di alcuni valori chiave tipo: Acidità, Basicità, elementi metallici o additivi. Tali rilievi analitici devono essere rapidi, economici, ed avere uno scarso impatto ambientale.
Gli strumenti(grazie a un connubio dinamico tra tecnici esperti di analisi ma anche consapevoli delle condizioni delle macchine da cui provengono i campioni) sono adattati a queste nuove esigenze, ed in seguito alla digitalizzazione dei sistemi divengono “user friendly”. Sono quindi gestibili (anche in campo) da figure non specialistiche, formate alla bisogna.
I risultati di questa autentica rivoluzione culturale (dove l’olio che come il sangue in circolo in un essere vivente mi “racconta” le criticità di un asset) si fanno subito sentire. Nascono nel mondo diversi laboratori specializzati in questo tipo di controlli. Pochi cc di un olio in esercizio vengono sottoposti a 4 o 5 test chiave
dai quali emerge un’analisi puntuale sullo stato di salute di una macchina. Alcune norme vengono applicate come tali, mentre altre – create ex novo – sono frutto di specifiche richieste. Si instaurano dei circuiti di correlazione internazionali tra laboratori, per essere certi che tali esami ed i risultati che ne conseguono siano tra sé allineati.
Ma il mondo industriale va avanti e qualcuno comincia a porsi il problema di come snellire ulteriormente tali processi. Raccolta del campione, invio al laboratorio, attesa del referto…In certi casi (per la criticità di alcuni contesti) l’immediatezza della risposta sembra indispensabile. Ed ecco che nasce l’approccio “beyond the lab” [Spectroscientific si fa promotore di tale scelta strategica] con apparecchi compatti, facili da usare per una sorta di rapido discrimine su ciò che accade, direttamente “onsite”. Estremamente utile in situazioni border-line, tipo centrali nucleari, miniere, grandi impianti industriali lontani da centri urbani.
Ed infine, grazie alla miniaturizzazione dei sensori, ed alla facilità delle connessioni digitali etc. si sviluppano negli ultimi dieci anni sistemi di controllo addirittura a bordo macchina (analogamente alle Vibrazioni ed Ultrasuoni) capaci di monitorare l’olio in tempo reale, grazie ad interfacce dedicate immerse nel fluido circolante. Il sistema: Monitoil® si afferma come elemento di indagine estremamente sofisticato e grazie alla scelta di sensori robusti ed idonei ad un monitoraggio duraturo, inizia a fornire elementi diagnostici preziosi.
Questa è la sintesi di una “narrazione” dinamica da parte di Adriani nel suo ruolo di Consigliere Aiman, tenutasi in conclusione della mattinata di lavori per l’Opening day del 4 Maggio, presso Academia Barilla. Una mattinata di lavori svolti in un ambiente raffinato, adatto allo scambio di idee tecniche ma non solo, reso più vivace dalla introduzione da parte di Paolo Barilla. Nostro mentore (come spesso in tali occasioni) l’Ing. Alessandro Spadini che fungeva da moderatore dei vari interventi. Ottima l’organizzazione, ben curata da Tim Global Media, con un folto staff di giovani a ricordarci che “La Manutenzione (4you) fa bene al mondo intero”; tutto questo in vista del prossimo evento https://www.aiman.com/a-i-man-sara-presente-a-euromaintenance-2023.